irene dionisio – Galleria Moitre http://www.galleriamoitre.com Galleria d'Arte a Torino Fri, 07 Feb 2025 08:58:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Irene Dionisio | Accademia Albertina | Geologia di un padre http://www.galleriamoitre.com/irene-dionisio-accademia-albertina-geologia-di-un-padre/ http://www.galleriamoitre.com/irene-dionisio-accademia-albertina-geologia-di-un-padre/#respond Wed, 15 Mar 2023 09:12:22 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=2618

Irene Dionisio

Geologia di un padre

 

a cura di Ilaria Bernardi

 

17 Marzo – 26 Marzo 2023

 

Visita per la stampa: venerdì 17 marzo 2023, Accademia Albertina, dalle 16:30 alle 17:30 Opening: venerdì 17 marzo 2023 dalle 16.30
Talk di presentazione: venerdì 17 marzo 2023, Cinema Massimo, dalle 17:30 alle 18:30

 

L’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ospita l’allestimento di Irene Dionisio Geologia di un padre, a cura di Ilaria Bernardi, prodotta da Galleria Moitre in collaborazione con Wild Strawberries Lab e Glocal Film Festival, con la consulenza scientifica di Marco Greco della Studio di Psicodramma di Torino, e con il supporto della dott.ssa Federica Navone e la dott.ssa Valentina Paglialonga.

Ispirata dal libro Geologia di un padre del romanziere e poeta Valerio Magrelli, la mostra di Irene Dionisio affronta un tema comune a tutti gli esseri umani: il complesso rapporto con il padre, inteso come padre genetico ma anche, per traslato, come padre simbolico.
Lo stesso Sigmund Freud riconduce numerose nevrosi al rapporto dell’individuo con i suoi genitori fino a teorizzare la sindrome di Elettra nel caso di un insano rapporto della figlia con il proprio padre. Il padre è il primo punto di riferimento, il precedente e il paragone in base al quale ogni figlia struttura il proprio essere donna e anche la propria sfera amorosa futura. Succede tuttavia che a un certo punto della propria esistenza, colui che è stato così totalizzante, inizia a perdere pezzi, si frantuma fino a emergere per ciò che è veramente: non un supereroe infallibile, ma un essere umano come tutti gli altri. È qui che avviene simbolicamente l’uccisione del Padre perfetto e dalle sue macerie emerge un padre imperfetto nel suo rapporto con la figlia da ricostruire attraverso un nuovo e più sano equilibrio tra le parti.

Questo è quanto è accaduto all’artista che, attraverso la tecnica dello psicodramma, è riuscita a confrontarsi con suo padre, a interrogarlo, a comprendere il suo ruolo, le sue implicazioni nella propria vita e il loro sviluppo.

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Le opere che ne derivano sono visualizzazioni dell’inconscio che aumentano tappa dopo tappa: immagini, oggetti, sonorità, ricordi, abbozzi frammentati così come frammentata è l’immagine del padre che viene messa ora in discussione.
L’opera principale esposta, qui presentata per la prima volta, è un audio e video-installazione site-specific, concepita appositamente per lo spazio espositivo dell’Accademia, composta da due video, proiettati raso al suolo ai due lati opposti della sala e simbolicamente uniti da un grande drappo.

Questa installazione è inoltre posta in relazione – in una sorta di wunderkammer – ad altre opere, poste sullo sfondo ed evocanti ricordi di vita vissuta o immaginata (un timbro, fotografie, un video).

La mostra è un’indagine nel ricordo, nell’inconscio dell’artista che tuttavia diventa ricordo e inconscio in cui tutti possiamo riconoscerci.

Allo scopo di analizzare meglio questo processo, venerdì 17 marzo, alle ore 17.30 si terrà un talk al Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino)’in programma al Glocal Film Festival, con Ottavio Rosati (regista e psicanalista), Ilaria Bernardi (storica dell’arte e curatrice), Marco Greco (direttore della Scuola di Psicodramma).

Inoltre a partire dalle opere esposte, con intenti didattici, la dott.ssa Federica Navone e la dott.ssa Valentina Paglialonga, psicologhe e specializzande presso la scuola di psicoterapia psicodrammatica Studio di Psicodramma, proporranno agli allievi dell’Accademia di Belle Arti un’esperienza alla scoperta del metodo psicodrammatico. Il workshop si terrà il giorno Giovedì 23 Marzo 2023 dalle h. 15.00 alle h. 17.00 ed è rivolto a un massimo di 12 partecipanti.

La mostra prodotta dalla Galleria Moitre in collaborazione con Wild Strawberries è stata invitata dal Glocal Film Festival e ospitata dall’Accademia Albertina di Belle Arti. Irene Dionisio è stata inoltre invitata dal Festival come giurata di Panoramica Doc.

Irene Dionisio (To, 1986). La produzione di Irene Dionisio si snoda tra cinema e arte visiva, includendo video-installazioni, documentari, film di finzione. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive presso prestigiosi spazi espositivi in Italia e all’estero come IIC e Magazzino Italian Art – New York; PAC, Milano; PAV e Castello di Rivoli, Torino; OCAT, Shanghai; Palazzo Grassi, Venezia; Museo Berardo, Lisbona; MamBo, Bologna; Centre d’Art Contemporain, Ginevra; Villa Arson, Nice. Le sue produzioni filmiche hanno partecipato a numerosi festival internazionali (tra cui Biennale di Venezia, Torino Film Festival, Visions du Réel, Taiwan Film Festival) e ricevuto numerosi premi (tra cui il Premio Solinas, il Premio Scam – Fr -, il Premio della Giuria al Cinema-Verité in Iran, il Nastro D’argento). È stata nominata al David e ai Globi d’Oro. E’ stata per tre anni direttrice artistica del Lovers Film Festival sotto il Museo Nazionale del Cinema.

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Irene Dionisio ha vinto inoltre un grant per Nipkow – Programm/Media Brandeburgo – Berlin (2020), un grantArtOmy-NY (2020), il Premio Bertolucci (2020) e l’American Dream Fellowship for Artist (2021).

INFORMAZIONI PRATICHE

Accademia Albertina di Belle Arti
Via Accademia Albertina 8, 10123 – Torino www.albertina.academy – www.pinacotecalbertina.it t. 011 0897370

Orari per il pubblico

Dal 18 al 26 marzo 2023 la mostra è visitabile dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30) tutti i giorni feriali e festivi a esclusione del mercoledì.

Biglietti

INTERO 5 euro / RIDOTTO 3 euro / Gratis con l’Abbonamento Musei Torino Piemonte (con accesso dalla biglietteria della Pinacoteca Albertina)

Contatti stampa: comunicazione@albertina.academy – 0110897370

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Irene Dionisio – Geologia di un padre http://www.galleriamoitre.com/irene-dionisio-geologia-di-un-padre/ http://www.galleriamoitre.com/irene-dionisio-geologia-di-un-padre/#respond Fri, 21 Oct 2022 10:05:00 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=2606 Irene Dionisio

Geologia di un padre”

Inaugurazione: 3 novembre dalle ore 18.30

Esposizione: 4 novembre 2022 – 19 febbraio 2023

Come si possa soppesare un padre è una questione d’innaturale complessità. Nell’attuare il proposito, il cervello, per lunghi tratti di arrampicata interpretativa, annaspa. Perde la connessione tra ciò che dovrebbe analizzare e l’accaduto o la vita. L’esistenza di un lui: il primo, l’autentico, l’ingombrante, il riferimento, il precedente, il paragone. Quante parole pur non vestendo perfettamente sembrano dover esser adoperate per sentirle minori, insufficienti. E ancora aggiungerne. Per poi, un giorno comune, sottrarne. Perché qualsiasi elemento o avvenimento che abbia posseduto il privilegio d’essere totalizzante, con il passare degli anni viene scorporato in un numero di domande potenzialmente interminabile, per ottenerne una grana più fine possibile, giungendo a comprendere. Irene Dionisio (Torino, 1987) ha conosciuto un padre, un uomo che ha acquisito un ruolo, che lo ha implementato e compreso ed esercitato. I due si sono confrontati, si sono adattati ed hanno vissuto e convissuto fino a quando del maschile è rimasta una marca da trasportarsi in altri luoghi, che la figlia ha assunto e interrogato. Oggi il padre è sempre padre, la figlia è sempre figlia. Se degli originali ruoli si è compreso le implicazioni, è il loro sviluppo a richiedere azioni. Il mezzo dell’arte e dell’analisi nella forma dello strumento dello psicodramma, comportano la predominanza di medium molteplici, in un ovvio, iniziale, tentativo di superamento. È nell’uccisione simbolica del padre la ragione ma è nella sua progettazione l’elaborazione di una coscienza che l’artista cura con particolare attenzione, sottoponendola al bilanciamento con la propria esistenza. Se ne ricava un salutare panorama provvisorio, composto da immagini, oggetti, sonorità, ricordi, abbozzi e stimolanti tentativi di interpretazione. Nulla di ciò che si adocchia è nel suo concetto autentico di “finitezza”. Da questo sostantivo, pacatamente femminile, si procederà, quando e a tempo personale, per impratichirsi nell’assimilazione dei concetti appresi, che spetteranno unicamente alla figlia, alla nuova (di nuovo nuova) donna che l’esperienza adatterà al mondo circostante. Questa esposizione è una circostanza umana d’insopprimibile acume, innegabilmente destinata a portare desideri di scrittura, di video, di fotografia, di scultura, di dialoghi, d’interpretazioni provvisorie quanto possono esserlo delle parole raminghe ripassate nella mente.

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Inaugurazione Nesxt @Galleria Moitre http://www.galleriamoitre.com/inaugurazione-nesxt-galleria-moitre/ http://www.galleriamoitre.com/inaugurazione-nesxt-galleria-moitre/#respond Thu, 24 Oct 2019 08:44:33 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=2242 Inaugurazione: 29 ottobre dalle ore 18,30.

 

In occasione della rassegna NESXT, nell’ambito della settimana dell’arte contemporanea, la Galleria Moitre ospita la bipersonale degli Idem Studio e di Irene Dionisio.

Idem Studio (IDEM Studio)
“Quand’è notte la sera” (2019)
(2,50 m x 1,0 m)

Lavoro corale degli Idem Studio, collettivo composto da Ruggero Baragliu, Samuele Pigliapochi e Angelo Spatola con base a Torino. Si compone di otto tele verticali, realizzate in tecnica mista, la cui composizione unisce i linguaggi dei tre artisti. Articolato intorno al concetto di serialità, ogni pezzo compone un ritmo sequenziale che lascia alludere a una continuazione che va oltre lo spazio delle mura. I contrasti cromatici sono ammorbiditi (ma non svigoriti) e allo stesso tempo incalzati dalla matericità increspata della tela, che si increspa suggerendo una potenziale evoluzione dinamica. Le contaminazioni delle geometrie pongono l’accento su quello che è l’equilibrio dell’opera, ovvero il contrasto tra rigore astratto e composizione, qui accordati per creare la tensione che occorre a tenere tutto insieme.

Irene Dionisio
“1+1+1+1….” (2019)
Video

Opera presentata al Padiglione Piemonte nel periodo della Biennale di Venezia, prosegue la ricerca dell’artista e regista Irene Dionisio (vincitrice del Nastro D’argento Speciale alla sceneggiatura nel 2017 per Le Ultime Cose). Articolato in due video, il lavoro propone la retorica spicciola del politico medio odierno, che affabula il potenziale elettore senza promesse concrete: lo spot promozionale, con protagonista il fantapolitico Gentile, assicura agli elettori un futuro migliore (senza però spiegare come arrivarci) e visibilità in cambio di like e condivisioni, confidando nella sicurezza di sé. La diretta live, che mostra il retroscena delle riprese dello spot, permette di vedere i commenti in tempo reale di coloro che assistono, la maggior parte dei quali sono sostenitori di Gentile, che si dichiarano insoddisfatti della situazione attuale, tra volgarità ed espressioni grossolane tipiche dei social media.

ORARI
29 ottobre : 18.30 – 24
30 – 31 ottobre: 16 – 19
1 novembre: 16 – 19
2 novembre: 16 – 22
3 novembre: su appuntamento

L’evento fa parte del festival NESXT: scopri il programma su www.nesxt.org/nesxt-edizione-2019

L’evento fa parte del circuito di COLLA: www.collacontemporary.weebly.com 

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Irene Dionisio, Lavinia Raccanello, Emilio Vavarella http://www.galleriamoitre.com/irene-dionisio-lavinia-raccanello-emilio-vavarella/ http://www.galleriamoitre.com/irene-dionisio-lavinia-raccanello-emilio-vavarella/#respond Thu, 02 Mar 2017 16:41:29 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1845 Vernissage: 17 marzo ore 18,30

Esposizione: 18 marzo – 15 aprile 2017

 

L’uomo è, a oggi, una ricerca interessante per l’arte contemporanea, non in quanto tale, ma in virtù di ciò in cui difetta o che mostra con ritegno. Nei lavori che la Galleria espone, si palesa un senso di ricerca che non parte solo dalla necessità artistica, ma nasce dalla conoscenza diretta di un fenomeno come di un contesto. Una ricerca intellettuale cara a non tutti gli artisti e che ultimamente mi trovo sovente a sottolineare, quando ne riscontro traccia. Un impegno, così credo si possa definire, senza connotati forzatamente politici, che prende le mosse dalla natura umana, spesa con garbo nelle piccole indicazioni geografiche e lessicali di Irene Dionisio (1986,Torino). Ogni dettaglio nella sua opera è un momento di analisi, mai banale, soprattutto quando si va a toccare la parola, dialetto che è lingua, oserei dire nazionale e che trova manifestazione nelle frasi come nelle suggestioni che inevitabilmente ricoprono i luoghi e la comunità di Piedicavallo (Valle Cervo). Un mondo che non finisce li ma che appare, da occhio esterno e forse poco allenato, un vecchio retaggio ma che è invece origine. Quest’ultimo termine può essere speso anche per il percorso di gestazione dell’opera di Lavinia Raccanello (1985,Vicenza), che da molti anni segue il mondo anarchico, attuale come passato. Concetto che si può riassumere nella figura di Stuart Christie, anarchico, editore e scrittore scozzese, diventato celebre all’età di 18 anni, quando fu arrestato in Spagna con un piccolo arsenale, utilizzabile contro il dittatore Franco. Intervistato dall’artista, concede all’uditore una lunga e complessa testimonianza della sua vita, del mondo, del futuro. Probabilmente il ciò che verrà sarà sempre meno legato alla sola volontà umana, unito invece ad un mondo cibernetico che già da oggi, viene studiato, visitato sempre meno per caso. Emilio Vavarella (1989, Monfalcone) è per sua formazione, un navigante nelle nuove acque, che prevedono un uso dell’artista diretto quanto indiretto. Nel caso dell’opera esposta in Galleria, siamo davanti ad uno sfruttamento, se così si può affermare, dell’uomo come elemento si essenziale ma anche cavia, essere monitorato a distanza tramite mezzi comuni, accessibili a tutti.

 

 

Testo di Alessio Moitre

 

Sui progetti

 

Irene Dionisio, “Piccola Patria”, 2016, carta geografica, fotografie, manifesto, varie dimensioni

 

Dal 30 giugno all’8 luglio 2016, si è svolta la residenza d’artista nel paese di Piedicavallo in Valle Cervo, promossa e gestita dal gruppo curatoriale Arteco. Nell’occasione l’artista si è trovata a contatto con la comunità della zona, frazionata in tanti piccoli borghi, risultato anche della forte volontà d’indipendenza e di autonomia della sua gente. L’artista ha subito sviluppato un dialogo diretto con la zona, in senso letterario, geografico e sociale. Il piano linguistico ha ricoperto un elemento essenziale nella creazione del lavoro, con l’elaborazione di sette manifesti con la scritta dialettale “Nui i somma qui”, variata per ogni singola frazione. Scritte che riportano non solo alla tradizione ma alla storia della comunità, che ha saputo mantenersi soprattutto grazie all’emigrazione passata, fonte di analisi critica e analitica. In esposizione presso la Galleria vi è rappresentato tutto l’intero sviluppo del progetto, comprese cartine, immagini e un manifesto, che durante il periodo di residenza è stato, come gli altri, affisso sulle bacheche della cittadina.

Un grazie particolare all’artista e ai curatori Annalisa Pellino e Beatrice Zanelli, di Arteco.

 

 

 

Lavinia Raccanello, “Franco made me a terrorist,”, 2016, lettere in ferro, video, dimensioni variabili.

 

Iniziato nel mese di gennaio 2016 durante una residenza presso lo Scottish Sculpture Workshop (Lumsden, UK), Franco made me a terrorist ha visto l’artista Lavinia Raccanello realizzare ventidue lettere in ferro che formano una frase rilevante tratta dal libro autobiografico Granny made me an anarchist: General Franco, the Angry Brigade and me (2004), scritto da Stuart Christie, scrittore ed editore anarchico scozzese, noto ai più per essere stato arrestato nel 1964 all’età di 18 anni mentre trasportava esplosivi per uccidere Franco ed il suo entourage allo stadio di Santiago Bernabéu durante la Copa del Generalísimo. Sotto alle lettere in ferro realizzate tramite fusione, in parte installate a terra ed in parte appese al muro, sarà proiettato un testo che è il risultato di una conversazione/intervista con lo stesso Stuart Christie.

Questo lavoro è un omaggio alle morti e ai sacrifici degli anarchici che hanno combattuto per la libertà resistendo al Franchismo.

Il progetto di Lavinia Raccanello è stato realizzato con il supporto di Movin’Up II Sessione 2015 a cura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane e Direzione Generale Spettacolo) e GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. ]

 

 

Emilio Vavarella, “DREAMSCAPES, Analytica®”,   2017, network e installazione site-specific; software personalizzato, router, lampadine, segnale a LED, FitBit e Raspberry Pi; dimensioni variabili.

DREAMSCAPES Analytica® è un’installazione frammentata che connette il corpo dell’artista ad un insieme di apparecchiature, software, network e sistemi che analizzano e monetizzato il suo sonno, investigando il rapporto tra produttività, riposo, ed economia dei dati. La recente introduzione di applicazioni e strumenti per il monitoraggio del corpo, 24 ore su 24, ha reso possibile l’iscrizione del sonno all’interno di un sistema di produzione governato da ideali di quantificazione, analisi, oggettività ed efficienza. Sviluppato su invito della Galleria Moitre, DREAMSCAPES Analytica® monitora le attività dell’artista per tutta la durata della mostra attraverso una constante estrapolazione di dati, fungendo simultaneamente da “sistema di intrattenimento” e da “convertitore di valuta.” L’opera produce ritmi di luce sincronizzati e tanto più intensivi quanto più l’artista è inattivo, e contemporaneamente assegna ai momenti di riposo un valore in Euro che viene regolarmente aggiornato su uno schermo. L’opera potrà essere acquistata e venduta solo al prezzo, in costante aumento, che viene visualizzato sullo schermo.

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