Vernissage: 17 marzo ore 18,30

Esposizione: 18 marzo – 15 aprile 2017

 

L’uomo è, a oggi, una ricerca interessante per l’arte contemporanea, non in quanto tale, ma in virtù di ciò in cui difetta o che mostra con ritegno. Nei lavori che la Galleria espone, si palesa un senso di ricerca che non parte solo dalla necessità artistica, ma nasce dalla conoscenza diretta di un fenomeno come di un contesto. Una ricerca intellettuale cara a non tutti gli artisti e che ultimamente mi trovo sovente a sottolineare, quando ne riscontro traccia. Un impegno, così credo si possa definire, senza connotati forzatamente politici, che prende le mosse dalla natura umana, spesa con garbo nelle piccole indicazioni geografiche e lessicali di Irene Dionisio (1986,Torino). Ogni dettaglio nella sua opera è un momento di analisi, mai banale, soprattutto quando si va a toccare la parola, dialetto che è lingua, oserei dire nazionale e che trova manifestazione nelle frasi come nelle suggestioni che inevitabilmente ricoprono i luoghi e la comunità di Piedicavallo (Valle Cervo). Un mondo che non finisce li ma che appare, da occhio esterno e forse poco allenato, un vecchio retaggio ma che è invece origine. Quest’ultimo termine può essere speso anche per il percorso di gestazione dell’opera di Lavinia Raccanello (1985,Vicenza), che da molti anni segue il mondo anarchico, attuale come passato. Concetto che si può riassumere nella figura di Stuart Christie, anarchico, editore e scrittore scozzese, diventato celebre all’età di 18 anni, quando fu arrestato in Spagna con un piccolo arsenale, utilizzabile contro il dittatore Franco. Intervistato dall’artista, concede all’uditore una lunga e complessa testimonianza della sua vita, del mondo, del futuro. Probabilmente il ciò che verrà sarà sempre meno legato alla sola volontà umana, unito invece ad un mondo cibernetico che già da oggi, viene studiato, visitato sempre meno per caso. Emilio Vavarella (1989, Monfalcone) è per sua formazione, un navigante nelle nuove acque, che prevedono un uso dell’artista diretto quanto indiretto. Nel caso dell’opera esposta in Galleria, siamo davanti ad uno sfruttamento, se così si può affermare, dell’uomo come elemento si essenziale ma anche cavia, essere monitorato a distanza tramite mezzi comuni, accessibili a tutti.

 

 

Testo di Alessio Moitre

 

Sui progetti

 

Irene Dionisio, “Piccola Patria”, 2016, carta geografica, fotografie, manifesto, varie dimensioni

 

Dal 30 giugno all’8 luglio 2016, si è svolta la residenza d’artista nel paese di Piedicavallo in Valle Cervo, promossa e gestita dal gruppo curatoriale Arteco. Nell’occasione l’artista si è trovata a contatto con la comunità della zona, frazionata in tanti piccoli borghi, risultato anche della forte volontà d’indipendenza e di autonomia della sua gente. L’artista ha subito sviluppato un dialogo diretto con la zona, in senso letterario, geografico e sociale. Il piano linguistico ha ricoperto un elemento essenziale nella creazione del lavoro, con l’elaborazione di sette manifesti con la scritta dialettale “Nui i somma qui”, variata per ogni singola frazione. Scritte che riportano non solo alla tradizione ma alla storia della comunità, che ha saputo mantenersi soprattutto grazie all’emigrazione passata, fonte di analisi critica e analitica. In esposizione presso la Galleria vi è rappresentato tutto l’intero sviluppo del progetto, comprese cartine, immagini e un manifesto, che durante il periodo di residenza è stato, come gli altri, affisso sulle bacheche della cittadina.

Un grazie particolare all’artista e ai curatori Annalisa Pellino e Beatrice Zanelli, di Arteco.

 

 

 

Lavinia Raccanello, “Franco made me a terrorist,”, 2016, lettere in ferro, video, dimensioni variabili.

 

Iniziato nel mese di gennaio 2016 durante una residenza presso lo Scottish Sculpture Workshop (Lumsden, UK), Franco made me a terrorist ha visto l’artista Lavinia Raccanello realizzare ventidue lettere in ferro che formano una frase rilevante tratta dal libro autobiografico Granny made me an anarchist: General Franco, the Angry Brigade and me (2004), scritto da Stuart Christie, scrittore ed editore anarchico scozzese, noto ai più per essere stato arrestato nel 1964 all’età di 18 anni mentre trasportava esplosivi per uccidere Franco ed il suo entourage allo stadio di Santiago Bernabéu durante la Copa del Generalísimo. Sotto alle lettere in ferro realizzate tramite fusione, in parte installate a terra ed in parte appese al muro, sarà proiettato un testo che è il risultato di una conversazione/intervista con lo stesso Stuart Christie.

Questo lavoro è un omaggio alle morti e ai sacrifici degli anarchici che hanno combattuto per la libertà resistendo al Franchismo.

Il progetto di Lavinia Raccanello è stato realizzato con il supporto di Movin’Up II Sessione 2015 a cura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane e Direzione Generale Spettacolo) e GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. ]

 

 

Emilio Vavarella, “DREAMSCAPES, Analytica®”,   2017, network e installazione site-specific; software personalizzato, router, lampadine, segnale a LED, FitBit e Raspberry Pi; dimensioni variabili.

DREAMSCAPES Analytica® è un’installazione frammentata che connette il corpo dell’artista ad un insieme di apparecchiature, software, network e sistemi che analizzano e monetizzato il suo sonno, investigando il rapporto tra produttività, riposo, ed economia dei dati. La recente introduzione di applicazioni e strumenti per il monitoraggio del corpo, 24 ore su 24, ha reso possibile l’iscrizione del sonno all’interno di un sistema di produzione governato da ideali di quantificazione, analisi, oggettività ed efficienza. Sviluppato su invito della Galleria Moitre, DREAMSCAPES Analytica® monitora le attività dell’artista per tutta la durata della mostra attraverso una constante estrapolazione di dati, fungendo simultaneamente da “sistema di intrattenimento” e da “convertitore di valuta.” L’opera produce ritmi di luce sincronizzati e tanto più intensivi quanto più l’artista è inattivo, e contemporaneamente assegna ai momenti di riposo un valore in Euro che viene regolarmente aggiornato su uno schermo. L’opera potrà essere acquistata e venduta solo al prezzo, in costante aumento, che viene visualizzato sullo schermo.