2014 – Galleria Moitre http://www.galleriamoitre.com Galleria d'Arte a Torino Fri, 07 Feb 2025 08:58:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Essere l’Oggetto – doppia personale di Francesco Coia e Federica Peyrolo http://www.galleriamoitre.com/essere-loggetto-doppia-personale-di-francesco-coia-e-federica-peyrolo/ http://www.galleriamoitre.com/essere-loggetto-doppia-personale-di-francesco-coia-e-federica-peyrolo/#respond Wed, 03 Dec 2014 15:26:18 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1275  Federica Peyrolo – Francesco Coia

 

Essere l’Oggetto

 

Esposizione: 10 – 24 dicembre 2014

Vernissage: 10 dicembre ore 18,30

 

Il percorso che ha portato Federica Peyrolo e Francesco Coia a questo progetto di coesistenza all’interno di uno spazio espositivo è partito con l’intenzione di creare un dialogo, un “faccia a faccia” fra i loro lavori che generasse qualcosa di nuovo passando attraverso i due temi comuni dell’archiviazione di ricordi e relazioni e della frammentazione degli stessi che in qualche modo emergono dal loro lavoro.

Troviamo quindi, come nucleo caldo dell’esposizione, le loro due “teste” (Sorpressata, video HD 10’29’’ _ #Head, gesso e ferro 175×43 cm), stanti una di fronte all’altra. Le teste, all’apparenza, sono molto diverse, ma entrambe immerse nella società contemporanea e sature di connessioni, ricordi e pensieri. Cercano uno spazio vitale che sembra essere alquanto ostile e arido, un troppo pieno che lascia il vuoto ma un vuoto desideroso di sostanza materica.

Nasce dunque un dialogo che permette a un carosello di idee di influenzarsi l’una con l’altra, di tradursi a vicenda per cercare di affrontare la paura del distacco da oggetti o cose, ma anche i rapporti che abbiamo con gli altri e soprattutto con noi stessi, la difficoltà di accettare il vuoto, di far emergere la propria personalità all’interno di una società dove l’uomo spesso diventa un oggetto o un contatto di un social network.

A introdurre il tema del frammento, un modello di braccio, che porge dei cavi ormai privi di connessioni (#Hand, mixed 60×60 cm), fa fronte ad altre due braccia troppo cariche di accessori e frammenti di ricordi tanto da essere ammanettate (Abbracci, video HD 27’41’’) e costrette a un duello liberatorio: simbolo di fili che stacchiamo per sentirci liberi e allacciamo per appartenere a qualcosa.

L’oggetto, l’elemento, l’accessorio diventa dunque il ponte tra noi e gli altri ma deve esserci un equilibrio per rendere tale passaggio possibile.

Soffermandosi sul frammento i due artisti sono arrivati alla creazione di alcuni fogli apparentemente “vuoti” ma in realtà carichi di informazioni e colori. Il tutto è accompagnato dalla trasposizione audio del concetto su cui si basa l’interazione tra i due artisti, Audiofile #9, una registrazione vocale di quando Federica Peyrolo aveva 9 anni. L’audio viene destrutturato, rielaborato, modificato da Francesco Coia fino a trasformarlo in un esperimento sonoro, che accompagna nell’esplorazione di questi due mondi intrecciati.

Francesco Coia lavora con dei codici che descrivono delle immagini: la traduzione odierna di un bel pomeriggio passato con gli amici diventa un codice che ci permette di leggerne l’immagine sul computer o tablet o smartphone. L’artista gioca graficamente con questi ricordi resi astratti e freddi.

Federica Peyrolo, in risposta, presenta dei fogli di carta fotografica riciclata a mano nella quale sono fisicamente frammentate delle vecchie fotografie scattate da un occhio che si è chiuso per sempre, quasi degli indizi intrappolati nella carta e resi più precisi nel titolo dell’opera.
Le due bandiere di Facebook una vicino all’altra, una nera e forata da colpi di pallottola, l’altra tradizionale (#Regime  120X90 cm) fanno fronte a delle foto (Fatti più in là / Allacciare le cinture di sicurezza , foto stampa jet, dim. variabili): un confronto che vuole essere emblema dell’appartenenza a una società che ha paura del vuoto, del silenzio e del confronto diretto con le persone o con i ricordi, dove il superfluo diventa l’essenziale e dove le amicizie spesso si trattengono dietro a uno schermo.

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LightFULL – Residenza d’artista http://www.galleriamoitre.com/lightfull-residenza-dartista/ http://www.galleriamoitre.com/lightfull-residenza-dartista/#respond Tue, 02 Dec 2014 10:00:13 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1272 Vernissage: 6 dicembre ore 19.30

LightFULL – residenza internazionale per filmmakers
Irene Dionisio, Daniella Isamit Morales, Antonio Passavanti, Raha Shirazi;

a cura di Sara Errico
team LightFULL Francesco Cufino, Lorenzo Lo sasso

prodotto da Proloco Vaglio Basilicata,
Comune Vaglio Basilicata

“Noi non siamo cristiani – essi dicono- Cristo si è fermato a Eboli”. ”Cristiani significa, nella loro lingua “uomo” e questa frase proverbiale che ho sentito tante volte, è forse solo l’espressione di uno sconsolato complesso di inferiorità.”
Queste poche righe sono l’incipit di Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi. Un libro in cui l’autore racconta di una terra abbandonata e maltrattata: la Basilicata.
La Basilicata è una terra tra razionalità e magia, tra progresso e tradizione, una coperta troppo piccola tirata da troppe parti.
Un luogo in cui la concezione estrema dei legami familiari va spesso a discapito della capacità di associarsi e dell’ interesse collettivo.
Un luogo dove le malattie sono ancora trattate dalle Masciare – streghe locali.
Un luogo dove la modernità assume l’aspetto dei pozzi di petrolio e di una forza lavoro sfrut¬tata.
Ed è per questo che Vaglio Basilicata ospiterà una residenza per artisti i quali collaboreran¬no con i residenti per avviare un processo partecipativo decisionale che coinvolgerà tutti i cittadini.
Gli artisti ospitati descriveranno la Basilicata vivendo a Vaglio per una settimana, attraverso le loro percezioni e conoscenze, ci daranno un’impressione diversa o stereotipata del territorio e dei suoi abitanti, creeranno uno spazio di incontro e di discussione in cui i residenti verranno coinvolti nel processo decisionale.

contatti
lightfull@gmail.com

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Deboli al punto giusto – Elena Tortia, Chiara Bagnasco, Loredana Tobia http://www.galleriamoitre.com/deboli-al-punto-giusto-elena-tortia-chiara-bagnasco-loredana-tobia/ http://www.galleriamoitre.com/deboli-al-punto-giusto-elena-tortia-chiara-bagnasco-loredana-tobia/#respond Mon, 17 Nov 2014 15:04:45 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1268 Performance live

 21 novembre ore 18,30

La Galleria Moitre è lieta di presentare la  performance live delle artiste Elena Tortia, Chiara Bagnasco, Loredana Tobia, dove appariranno con sul capo tre opere figlie ed immagine al tempo stesso della loro personale ricerca artistica prima del progetto Camera707.

Il peso che ne deriverà farà si che il fisico sia messo a dura prova e nel contempo genererà uno scivolamento della persona sempre più verso il basso.

 

Chiara Bagnasco sarà impegnata a sorreggere la sua casa, ricostruito secondo un fedele modellino in scala 1:200, simbolo della sua necessità di abitare.

 

Lo stesso desiderio la accomuna ad Elena Tortia, che avrà sulla testa una mappa topografica di Torino (città che la ospita e che continua a vederla protagonista) in scala 1:1000, avvolta su se stessa.

 

Loredana Tobia invece indosserà una bambola di stoffa, trasfigurazione del proprio corpo

 

Durante la performance (che avrà durata variabile ed imprevedibile siccome le artiste si cimenteranno anche con e contro loro stesse) saranno presenti anche tre tele di piccole dimensioni, con tre frasi che rappresenteranno il lavoro delle componenti del progetto Camera707:

 

 

  • L’arte non è il mio forte
  • La cucina non è il mio forte
  • La Nike non è il mio forte

 

 

 

Il progetto è a cura di Elena Tortia, Chiara Bagnasco e Loredana Tobia

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Maya Quattropani – Polisonnofonia & Nocturnal Portraits http://www.galleriamoitre.com/maya-quattropani-polisonnofonia-nocturnal-portraits/ http://www.galleriamoitre.com/maya-quattropani-polisonnofonia-nocturnal-portraits/#respond Mon, 20 Oct 2014 15:04:31 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1241 Maya Quattropani

 

Polisonnofonia & Nocturnal Portraits 2011-2014

 

Sonno Collettivo/Collective Sleep 2014

 

 

31 Ottobre – 6 Dicembre 2014

Opening 31 Ottobre 2014, h 18.30

 

 

La Galleria Moitre ospiterà quest’autunno l’esposizione personale di Maya Quattropani (1983). Specializzata in tecniche di fotografia analogica, lavora con performance, installazioni sonore, video e testuali, in una ricerca il cui scopo principale è l’analisi del concetto di linguaggio, inteso nell’accezione più ampia possibile, e del suo manifestarsi nelle vicende umane più comuni.

 

Nel progetto presentato alla Moitre, in particolare, l’attenzione si concentra sul sonno, momento in cui l’individuo, abbandonato all’inconscio, può rivelare, a un osservatore attento, aspetti difficili da cogliere durante la veglia; nessuno, inoltre, può sapere come appare mentre dorme, se non tramite la testimonianza di una seconda persona. Per questo motivo l’artista ha deciso di documentare, a partire al 2011, il sonno di oltre quaranta persone diverse, su ciascuna delle quali ha “vegliato” un’intera notte, fotografandoli e registrando i suoni da loro emessi. Il punto di partenza sono gli studi scientifici secondo i quali la postura del dormiente è indicatrice della propria personalità, mentre dai rumori prodotti si possono scoprire particolari aspetti sintomatici.

Nell’esposizione, le registrazioni (Polisonnofonia) e le foto Polaroid (Nocturnal Portraits) comporranno un’unica grande installazione, in cui l’osservazione dei corpi dormienti sarà accompagnata dal ritmo della sovrapposizione di respiri, versi, fruscii, ronfati, che sembrano trasformarsi in una sinfonia musicale.

 

Nel corso della mostra sarà inoltre visibile Collective Sleep, progetto sviluppato nel Marzo 2014 sotto forma di workshop svolto nell’arco di 24 ore, concentrato sulla ritualità dei gesti che scandiscono momenti intimi della giornata di ognuno.

Un gruppo di studenti Fine Art, tra i 16 e i 26 anni, è stato selezionato per collaborare alla realizzazione di un’opera condivisa stilata in caratteri alfabetici (6 testi dattiloscritti) e linguaggi visivi (4 disegni tecnica mista su carta, 4 rayogrammi), completando l’esperienza condividendo il sonno di una notte per trasformarlo in un’azione collettiva negli spazi della Galleria.

L’obiettivo è creare un ponte di connessione tra la veglia cosciente e lo stato onirico, ed  individuare gli illimitati flussi di coscienza che si susseguono nella mente di ciascuno, proponendo alcune attività ludiche del cadavre exquis surrealista come metodo di  rappresentazione del proprio inconscio basato sulla casualità e sulla coralità.

 

Workshop promosso da Ars Captiva Groove, Torino Jazz Festival e Dipartimento Educazione – Fondazione Merz; supportato da Fondazione CRT per l’Arte, Regione Piemonte, Città di Torino; partner Accademia Albertina di Belle Arti,  Primo Liceo Artistico, Istituto Albe Steiner, Torino

 

L’opening del 31 ottobre sarà accompagnato da un breve happening partecipativo che verrà ripetuto in diversi momenti della serata.

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N.E.V.O. – Anna Ippolito http://www.galleriamoitre.com/n-e-v-o-anna-ippolito/ http://www.galleriamoitre.com/n-e-v-o-anna-ippolito/#respond Tue, 26 Aug 2014 08:45:16 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1162 26 settembre – 25 ottobre 2014

Oggi sappiamo che abbiamo tutti la stessa origine. siamo tutti fatti della stessa materia costruita dalle stelle esplodenti, per cui il concetto di fratellanza universale va esteso veramente a tutti i viventi dell’universo, tutti sono il nostro prossimo
Margherita Hack

La Galleria Moitre è lieta di inaugurare il nuovo anno espositivo con la personale di Anna Ippolito, che presenterà un progetto sviluppato attorno alla riflessione sui rapporti tra l’uomo e l’Universo, e alle associazioni sviluppate dalla nostra mente di fronte alle immagini.
“Nevo” è il termine italiano corretto per quello che volgarmente chiamiamo neo, e che l’artista trasforma in una connessione tra il corpo umano e la dimensione cosmica. Al centro dei lavori qui esposti vi è infatti la mappatura dei nei di diverse persone, elaborata in vari momenti e attraverso performance, video e fotografia; in tutti i casi l’osservatore si troverà di fronte a un’opera che è indefinibile nel suo essere ma allo stesso tempo un ritratto fedele di una traccia personale ed irripetibile del corpo di ciascuno e una mappa astrale di immaginari elementi celesti, che ci riconducono a intrecci, collegamenti e dirette discendenze.I lavori sono il frutto di una ricerca che dura da oltre un anno, e sono stati elaborati in parte a Torino e in parte durante la residenza presso il Roseto della Sorpresa (Castell’Alfero, Asti) nel maggio di quest’anno.

La visione sviluppa in tutti la capacità di osservare, di catturare le immagini e archiviarle nella memoria. questo dà la possibilità di analizzare ciò che ci circonda, attraverso una continua comparazione tra le svariate informazioni visive, in modo speculativo, riflessivo. La scoperta di analogie e differenze che risultano da queste comparazioni accrescono la consapevolezza di ciò che ci circonda e quindi anche di noi stessi. Ogni azione dell’uomo è stata mossa, nel tempo, dalla sua fame di accrescere questa conoscenza, per cercare di rispondere alle domande più intime e fondamentali.Gli antichi popoli hanno alzato gli occhi al cielo e li hanno proiettato le loro storie, visualizzandole attraverso l’unione di quei punti luminosi che sovrastavano le loro notti.
In quel momento ha avuto inizio il processo di scoperta. Anna Ippolito

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Mis(s)fit http://www.galleriamoitre.com/missfit/ http://www.galleriamoitre.com/missfit/#respond Tue, 08 Jul 2014 13:33:27 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1142 Per il finale della stagione, la Galleria Moitre è lieta d’invitarvi il 17 – 18 luglio ad un evento unico nel suo format; lo spettacolo teatrale Mis(s)fit- il labirinto di Sonia e Vera,il cui debutto è avvenuto a giugno al FRINGEFESTIVAL di Roma.

Eleonora Gusmano

“Per il nostro primo affaccio al nord, come compagnia Focus_2 abbiamo scelto un contesto particolare per proporre il nostro lavoro, che consta di musica dal vivo e proiezioni multimediali.
Non esibendoci in uno contesto puramente teatrale, se la dotazione audio e luci sarà dimensionata allo spazio, d’altra parte il rapporto del pubblico con lo spazio scenico non risentirà di alcun limite convenzionale e la fruizione dello spettacolo sarà diretta e coinvolgente per lo spettatore che si ritroverà proiettato nel sogno della protagonista”.

Mis(s)fit è un spettacolo sviluppato da un soggetto originale di Eleonora Gusmano e Ania Rizzi Bogdan
Scritto e diretto da Stefano Sgambati
Interpretato da Eleonora Gusmano, Ania Rizzi Bogdan e Vincenzo Meloccaro
Musiche originali di Andrea Mattei e Vincenzo Meloccaro
Contributi video di Leonardo Frosina, Tommaso Cane e Stefano Sgambati
Locandina originale di Francesco Viscuso

Biglietto unico 10 euro
17-18 luglio ore 21.30
È consigliata la prenotazione
al numero 3401460377 oppure
indirizzo mail focus2_2014@libero.it
Galleria Moitre
Via Santa Giulia 37 bis, Torino

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Universale / Particolare – Nicolò Colciago – Adi Haxhiaj http://www.galleriamoitre.com/universale-particolare-nicolo-colciago-adi-haxhiaj/ http://www.galleriamoitre.com/universale-particolare-nicolo-colciago-adi-haxhiaj/#respond Thu, 29 May 2014 17:27:21 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1137 Nicolò Colciago – Adi Haxhiaj

Vernissage: 7 giugno ore 19,00

  Esposizione : 7 giugno – 11 luglio 2014

 

La Galleria Moitre è lieta di presentare la bi personale degli artisti Nicolò Colciago (Garbagnate Milanese, 1988) e Adi Haxhiaj (Tirana, Albania, 1989), che chiuderanno la stagione espositiva e per questa ragione si è cercato di ragionare su ciò che spesso sfugge al nostro occhio, il dettaglio.

Elemento di per se stesso poco notato ma che assume però il concetto di caratteristica che ne identifica la natura, rendendolo unico a chi avesse il coraggio di affacciarsi alla sua conoscenza, in quanto non sempre corpo unico ma insieme di soggetti che ne compongono il totale.

In un periodo di velocizzazione del gesto e del pensiero, l’annullamento del moto porta il necessario momento di riflessione, che può avvenire anche su realtà ed oggetti lontani da noi, che notiamo, osserviamo per esempio tramite un computer, un mezzo informatico qualsiasi.

La stessa macchina del virtuale pare essere esente dal concetto di lentezza, di meditazione ma in vero così non è, perché anche un meccanismo studiato per permettere poco ingombro e facile utilizzo lascia tracce, scorie, elementi che possono essere analizzati, resi vivi e partecipi del processo creativo del nostro tempo.

Lo stesso dicasi per pezzi di materia che possiamo ritrovare nella vita di chiunque e che possono essere presi a campione di un analisi mai banale sul concetto stesso di “oggetto”, dove il passaggio dall’uso al suo riutilizzo non è così scontato ma sovente derubricato a semplice motivo di necessità.

Al contrario è li che s’insinua la creazione, dove c’è la perdita di senso, dove l’analisi di ciò che sta avvenendo s’incrocia inevitabilmente sul passato, che non è motivo opprimente ma studio ed analisi.

Entrambi gli artisti toccano con mano, prima con la nascita e poi con la resa al pubblico, il peso di un arte che deve necessariamente vedere il mondo, fermo o in movimento che esso sia.

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InNATURALIA-Arte Contemporanea al Roseto della Sorpresa http://www.galleriamoitre.com/innaturalia-arte-contemporanea-al-roseto-della-sorpresa/ http://www.galleriamoitre.com/innaturalia-arte-contemporanea-al-roseto-della-sorpresa/#respond Tue, 13 May 2014 14:32:18 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1119 18 maggio 2014 16h

Roseto della Sorpresa

Serra Perno 52 – Castell’Alfero (AT)

Progetto a cura di Viola Invernizzi

Artisti: Artsiom Parchynski, Marzio Zorio, Nadir Valente, Anna Ippolito, Linda Carrara

 

 

L’Associazione Amici del Roseto della Sorpresa, in occasione dell’annuale festa della fioritura, presenta quest’anno la mostra INNATURALIA, organizzata in collaborazione con la Galleria Moitre di Torino e il contributo della Compagnia di San Paolo. Saranno esposte le opere degli artisti Linda Carrara, Anna Ippolito, Artsiom Parchynski, Nadir Valente e Marzio Zorio, realizzate nel corso di una residenza presso il giardino. Gli appassionati d’arte avranno così modo di scoprire un nuovo aspetto del paesaggio astigiano, mentre i frequentatori usuali del roseto si avvicineranno, da una prospettiva diversa dal solito, all’arte più attuale.

L’arte, non meno della scienza, si è sempre confrontata con la natura, rappresentandola, imitandola, sfidandone i limiti, cercando di superarla attraverso la ricerca di un’ideale perfezione. La storia della costruzione di chiese, palazzi, fortificazioni, si è poi spesso intrecciata con lo sviluppo del paesaggio, inteso esso stesso come «il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni» (Codice dei beni culturali e del paesaggio, 2004, ART. 131, comma 1). Un rapporto che va oltre l’atteggiamento idilliaco e contemplativo, configurandosi come complesso, instabile, problematico, e che emerge in tutta la storia dell’arte piemontese, anche quella degli ultimi due secoli, da Fontanesi all’Arte Povera.

Tali interrelazioni vengono riproposte oggi incoraggiando cinque giovani artisti a lavorare in un contesto nuovo, intervenendo su un giardino che è già in qualche modo uno spazio espositivo, solo che al posto di veri e propri oggetti artistici esso ospita la collezione di rose botaniche e antiche raccolte da Piero Amerio, professore emerito dell’Università di Torino e Alfiere del Paesaggio. La rosa, col suo potere simbolico e evocativo, caricata, nelle diverse culture, di molteplici significati, svariate interpretazioni, e come tale immortalata fin dall’antichità su affreschi, incisioni, dipinti, di artigiani o grandi maestri (Botticelli, Velazquez, Renoir), è forse la pianta che più si avvicina, nella nostra mentalità, all’opera d’arte. Assieme ad essa, al giardino Sorpresa, si possono però trovare tanti altri aspetti, più o meno idealizzati, della natura “campestre”: il bosco ombroso, i prati a perdita d’occhio, gli alberi secolari, le piante selvatiche e i piccoli fiori sul fianco delle ripe, nonché la ricca fauna che qui vive e da’ vita.

Gli artisti avranno così modo di esplorare nuove possibilità espressive del loro linguaggio, lavorando sul territorio e approfondendo la conoscenza del paesaggio circostante e della sua storia, tramite le visite ai siti più caratteristici di Castell’Alfero e gli incontri con Marco Devecchi, docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino e Presidente dell’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Astigiano, e con lo stesso Piero Amerio.

I partecipanti al progetto sono stati selezionati perché all’interno del loro percorso professionale si ritrovano a spesso ragionare sulla natura e sullo spazio, attraverso installazioni, pittura, scultura e elaborazioni sonore.

Linda Carrara è nata 1984 a Bergamo. I suoi dipinti, sui quali interviene anche a matita, sono il frutto della stratificazione di momenti vissuti, in cui si intersecano oggetto quotidiano e spazio mentale. Figurativa ma mai meramente rappresentativa, la sua pittura interroga il mondo circostante senza dare risposte, sempre sul filo dell’incertezza.

Anna Ippolito è nata a Torino nel 1984. All’ interesse primario per la pittura, l’artista ha da tempo accostato l’uso di performance, video, e installazioni. Punto fermo della sua riflessione è la sperimentazione, soprattutto a partire da elementi naturali, della “pareidolia ottica”, ossia la tendenza umana a ritrovare forme note in quelle astratte.

Artsiom Parchynski è nato a Polotsk (Bielorussia) nel 1985. La sua ricerca si concentra sul rapporto e la spiritualità. Utilizza materiali diversi (soprattutto ferro, gesso, sabbia, terra, piante) per costruire sculture e installazioni che incoraggiano lo spettatore a porsi delle domande sul proprio modo di guardare il mondo e di relazionarsi ad esso.

Nadir Valente è nato a Carmagnola nel 1982. Il tema portante di tutte le sue opere è la contraddizione fra il concetto di copia e quello di originale. Servendosi della serigrafia e delle fotocopie, unite ad altri materiali, l’artista riproduce oggetti industriali, elementi naturali, soggetti artistici tradizionali e persino, in alcuni casi, delle intere stanze.

Marzio Zorio è nato a Moncalieri nel 1985. I suoi lavori hanno sempre come punto di partenza l’elemento sonoro, sia esso generato artificialmente o l’insieme dei rumori di un ambiente. Nell’ultimo periodo, in particolare, l’artista si è concentrato sulle possibilità date dall’interazione, attraverso il contatto, fra opera e pubblico.

 

Il progetto è a cura di Viola Invernizzi, dell’Associazione Amici del Roseto della Sorpresa e della Galleria Moitre.

Le opere rimarranno visibili al Roseto dal 18 maggio per tutta la stagione d’apertura estiva. Il Roseto è visitabile su appuntamento nei giorni di sabato e domenica a partire dal 3 maggio 2014.

Per informazioni e prenotazioni: Sig.ra Caterina Minosse (Comune di Castell’Alfero) 0141406610.

 

Il Roseto della Sorpresa, (dal nome della casa di campagna  dell’Ottocento a cui è annesso),  con il piccolo bosco di cui è comprensivo, si estende per circa 14000 m2 sul fianco della collina degradando sino a fondo valle. In questo territorio, nell’arco di circa trent’anni, Piero Amerio ha raccolto, nel rispetto della flora e della fauna autoctone, una collezione di rose botaniche ed antiche che è oggi una delle più complete esistenti in Italia. Nel 2005 è stata fondata l’Associazione Amici del Roseto della Sorpresa, al fine di tutelare il giardino e diffonderne la conoscenza.

 

Viola Invernizzi, storica dell’arte e curatrice esterna della galleria,  si occupa sia di ricerca storica (con un interesse rivolto soprattutto all’arte della seconda metà del Novecento), che di promozione attiva e comunicazione dell’arte, attraverso l’organizzazione di eventi e esposizioni.

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Torino Tour Gallery : Via della Rocca http://www.galleriamoitre.com/torino-tour-gallery-via-della-rocca/ http://www.galleriamoitre.com/torino-tour-gallery-via-della-rocca/#respond Tue, 13 May 2014 14:25:42 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1115 Evento 24 maggio 2014

 

Dove si svolgerà il Tour Gallery?

 

In via della Rocca, luogo da sempre denso di storia, di gallerie d’arte, a due passi dal centro.

 

A che ora si parte?

 

alle ore 17, ritrovo davanti al Monumento di Guglielmo Pepe, in Piazza Maria Teresa , la foto del monumento campeggia all’inizio di questa serie di domande.
Come si partecipa?

Ovviamente ci si può prenotare, al numero 338 1426301, al numero 3405172587 oppure al numero dell’azienda di Servizi Turistici CulturalWay (che trovate anche su internet (culturalway.it) , la quale gestirà il giro in Via della Rocca, tel: 339.3885984, oppure via email: galleriamoitr@gmail.com

Quali saranno le tappe:
Storia di Via della Rocca

Piazza Maria Teresa

Monumento di Guglielmo Pepe

Galleria Raffaella de Chirico

Galleria Giampiero Biasutti

Galleria Riccardo Costantini

Alla fine di tutto il tour che durerà massimo due ore e mezza, non vogliamo prenderci un aperitivo?

Andiamo al Micro Cafè, ovviamente su Via della Rocca.
Quanto costa?

 

Il Tour verrà 10 euro, se volte l’aperitivo (facoltativo) 17 euro in totale. (ripeto, in totale)

 

 
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI VIA EMAIL : galleriamoitr@gmail.com o via telefono: 3381426301

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ARJAN SHEHAJ http://www.galleriamoitre.com/arjan-shehaj-2/ http://www.galleriamoitre.com/arjan-shehaj-2/#respond Tue, 22 Apr 2014 14:52:18 +0000 http://www.galleriamoitre.com/?p=1105  

Arjan Shehaj

Vernissage: 6 maggio ore 18,30

Esposizione: 6 maggio – 3 giugno 2014

Esposizione a cura di Alessio Moitre e Arjan Shehaj

 

La Galleria è lieta di presentare l’esposizione personale dell’artista albanese Arjan Shehaj (Patos, Albania, 1989).

Una volontà di disegno, una semplicità compositiva che nasce innanzitutto dalla necessità di scoperta, dove ogni linea appare come un immaginario percorso in un cammino iniziato da tempo.

Una conoscenza dei mezzi della rappresentazione che portano l’artista a creare realtà che prima di tutto sono novità per la stessa mano che li ha concepiti, come se dietro al pennello vi fosse un immaginaria bacchetta in grado di far apparire mondi, scomponibili poi dalla nostra stessa volontà.

Semplici linee, che con costanza e visione individualista dell’artista, costituiscono un tracciato di consapevolezza e di lentezza.

Quest’ultima permette di trasmigrare sentimenti, attimi, vibrazioni all’interno di una tela che ne assorbe a tal punto la lezione da apparire “calma”, anche nel momento stesso in cui la forma si scatena, si contorce o cambia improvvisamente direzione.

Vi è una consapevolezza nell’atto di Arjan, di una strada che non gli è mai stata sconosciuta per davvero e che oggi si esprime in queste forme che non vogliono connettersi alla realtà, non ne sentono il bisogno.

Ogni passaggio di tratto è lento accadimento, un fatto che si palesa nell’atto stesso del compimento, uno stupore che prima di tutto è del pittore stesso.

 

Esposizione a cura di Alessio Moitre e Arjan Shehaj

 

 

Testo di Daniele Capra

 

Le opere su tela e su carta di Arjan Shehaj nascono da una costante riflessione sulla pratica artistica del dipingere, a partire dagli costituenti base della superficie, del colore, del segno e del riflesso. Rifiutando ogni idea di mimesi-rappresentazione e di adesione alla realtà, Shehaj sceglie di ridurre il proprio lavoro al solo impiego dei elementi minimali, con una brutale compressione verso la linea tesa (anche quando è reiterata a matita), il profilo tagliente e la cromia flat tipiche della tradizione modernista.

Shehaj mette in mostra così la necessità di creare un universo altro, in cui la geometria combinatoria rende possibile la costruzione di un ordine nuovo, caratterizzato da composizioni euritmiche aniconiche. Ma ugualmente il suo lavoro è una narrazione metapittorica che racconta la pratica della pittura nel suo declinarsi quotidiano di scomposizione del colore, del piano e della vista.

 

 

Arjan Shehaj

 

Mostre selezionate

 

Mostre personali

 

2012

Il viaggio verso la pittura, Galleria Jean Blanchaert, Milano

Mostre collettive

2014

Untitled,  Pinxi NewArt Gallery, Milano

SetUp, Fiera d’arte contemporanea indipendente, II edizione, Bologna

fuori salone miart – brera 2014presso l’accademia di belle arti di brera milano

2013

Oltremare,fondazione Ibrahim Kodra, Milano

Paolina Brugnatelli 2013, Ex Chiesa di San Carpoforo, Milano

The metaresidency project, a cura di Cristina Rota e Paola Tognon, presso the blank residency,Bergamo

Rinascimento e rinascita, dall’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci al terzo paradiso di Michelangelo Pistoletto, a cura di Paola Salvi Accademia Di Brera – Biblioteca nazionale centrale di Firenze

2012

Pre Post Contemporaneo, a cura di Philippe Daverio, Galleria Jean Blanchaert,Milano

Onufri, Premio Nazionale delle Arti, Galleria nazionale delle Arti G.K.A, Tirana, Albania

Premio Nazionale delle Arti, Accademia Albertina di Belle Arti, Torino

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