Tea Andreoletti | Sabrina Casadei | Leo Gilardi
Inaugurazione 21 maggio 2017 | h 16 Regione Perno 52 | Comune di Castell’Alfero (AT)
Esposizione: Maggio – Settembre (su appuntamento)
Dal 2014, l’Associazione Amici del Roseto della Sorpresa e la Galleria Moitre di Torino collaborano per incoraggiare i giovani artisti contemporanei a lavorare sui temi del paesaggio e del giardino. Viene così rinnovato lo stretto legame che intercorre tra arte e paesaggio in un contesto, quello di un giardino, che a sua volta è già in qualche modo uno spazio espositivo, nel quale al posto di veri e propri oggetti artistici viene ospitata una vasta collezione di rose botaniche e antiche.
L’idea di “natura” come qualcosa di completamente altro rispetto all’uomo è di fatto una costruzione tutta umana, e gli elementi della natura assumono ai nostri occhi sempre le connotazioni che vogliamo imporle. Ciò è particolarmente vero in un roseto, che è riflesso di un progetto e di una visione estetica ben precisa; allo stesso tempo non si può mai prescindere da quell’istintivo senso di “ritorno alle origini” susci- tato in chi si trova a lavorare in un contesto che comunque è “naturale”. Il nome della residenza Innatura- lia vuole in effetti suggerire questi diversi piani di lettura: qualcosa che è “in natura” ma allo stesso tempo è “innaturale”, nel senso di sempre antropizzato. I naturalia, inoltre, erano le curiosità naturali che veniva- no raccolte da nobili e uomini di lettere nelle wunderkammer, proprio assieme alle opere d’arte; in questo caso ad essere decontestualizzate sono invece le stesse opere d’arte, che diventano innaturalia insinuati fra gli elementi naturali.
Gli artisti scelti per questa edizione, Tea Andreoletti (Gromo, 1991), Sabrina Casadei (Roma, 1985) e Leo Gilardi (Torino, 1987) hanno vissuto per una settimana nel Roseto, durante la quale hanno realizzato 3 progetti site-specific che dialogano con il giardino e con la sua storia. Durante la permanenza hanno esplorato il giardino e il territorio circostante: Castell’Alfero, Moncalvo, il Parco artistico La Court, la Basilica di Montemagno, la Chiesa Romanica di Madonna della Neve, le colline del Monferrato) e si sono confrontati con vari “ospiti”, tra i quali lo stesso Piero Amerio.