18 maggio 2014 16h
Roseto della Sorpresa
Serra Perno 52 – Castell’Alfero (AT)
Progetto a cura di Viola Invernizzi
Artisti: Artsiom Parchynski, Marzio Zorio, Nadir Valente, Anna Ippolito, Linda Carrara
L’Associazione Amici del Roseto della Sorpresa, in occasione dell’annuale festa della fioritura, presenta quest’anno la mostra INNATURALIA, organizzata in collaborazione con la Galleria Moitre di Torino e il contributo della Compagnia di San Paolo. Saranno esposte le opere degli artisti Linda Carrara, Anna Ippolito, Artsiom Parchynski, Nadir Valente e Marzio Zorio, realizzate nel corso di una residenza presso il giardino. Gli appassionati d’arte avranno così modo di scoprire un nuovo aspetto del paesaggio astigiano, mentre i frequentatori usuali del roseto si avvicineranno, da una prospettiva diversa dal solito, all’arte più attuale.
L’arte, non meno della scienza, si è sempre confrontata con la natura, rappresentandola, imitandola, sfidandone i limiti, cercando di superarla attraverso la ricerca di un’ideale perfezione. La storia della costruzione di chiese, palazzi, fortificazioni, si è poi spesso intrecciata con lo sviluppo del paesaggio, inteso esso stesso come «il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni» (Codice dei beni culturali e del paesaggio, 2004, ART. 131, comma 1). Un rapporto che va oltre l’atteggiamento idilliaco e contemplativo, configurandosi come complesso, instabile, problematico, e che emerge in tutta la storia dell’arte piemontese, anche quella degli ultimi due secoli, da Fontanesi all’Arte Povera.
Tali interrelazioni vengono riproposte oggi incoraggiando cinque giovani artisti a lavorare in un contesto nuovo, intervenendo su un giardino che è già in qualche modo uno spazio espositivo, solo che al posto di veri e propri oggetti artistici esso ospita la collezione di rose botaniche e antiche raccolte da Piero Amerio, professore emerito dell’Università di Torino e Alfiere del Paesaggio. La rosa, col suo potere simbolico e evocativo, caricata, nelle diverse culture, di molteplici significati, svariate interpretazioni, e come tale immortalata fin dall’antichità su affreschi, incisioni, dipinti, di artigiani o grandi maestri (Botticelli, Velazquez, Renoir), è forse la pianta che più si avvicina, nella nostra mentalità, all’opera d’arte. Assieme ad essa, al giardino Sorpresa, si possono però trovare tanti altri aspetti, più o meno idealizzati, della natura “campestre”: il bosco ombroso, i prati a perdita d’occhio, gli alberi secolari, le piante selvatiche e i piccoli fiori sul fianco delle ripe, nonché la ricca fauna che qui vive e da’ vita.
Gli artisti avranno così modo di esplorare nuove possibilità espressive del loro linguaggio, lavorando sul territorio e approfondendo la conoscenza del paesaggio circostante e della sua storia, tramite le visite ai siti più caratteristici di Castell’Alfero e gli incontri con Marco Devecchi, docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino e Presidente dell’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Astigiano, e con lo stesso Piero Amerio.
I partecipanti al progetto sono stati selezionati perché all’interno del loro percorso professionale si ritrovano a spesso ragionare sulla natura e sullo spazio, attraverso installazioni, pittura, scultura e elaborazioni sonore.
Linda Carrara è nata 1984 a Bergamo. I suoi dipinti, sui quali interviene anche a matita, sono il frutto della stratificazione di momenti vissuti, in cui si intersecano oggetto quotidiano e spazio mentale. Figurativa ma mai meramente rappresentativa, la sua pittura interroga il mondo circostante senza dare risposte, sempre sul filo dell’incertezza.
Anna Ippolito è nata a Torino nel 1984. All’ interesse primario per la pittura, l’artista ha da tempo accostato l’uso di performance, video, e installazioni. Punto fermo della sua riflessione è la sperimentazione, soprattutto a partire da elementi naturali, della “pareidolia ottica”, ossia la tendenza umana a ritrovare forme note in quelle astratte.
Artsiom Parchynski è nato a Polotsk (Bielorussia) nel 1985. La sua ricerca si concentra sul rapporto e la spiritualità. Utilizza materiali diversi (soprattutto ferro, gesso, sabbia, terra, piante) per costruire sculture e installazioni che incoraggiano lo spettatore a porsi delle domande sul proprio modo di guardare il mondo e di relazionarsi ad esso.
Nadir Valente è nato a Carmagnola nel 1982. Il tema portante di tutte le sue opere è la contraddizione fra il concetto di copia e quello di originale. Servendosi della serigrafia e delle fotocopie, unite ad altri materiali, l’artista riproduce oggetti industriali, elementi naturali, soggetti artistici tradizionali e persino, in alcuni casi, delle intere stanze.
Marzio Zorio è nato a Moncalieri nel 1985. I suoi lavori hanno sempre come punto di partenza l’elemento sonoro, sia esso generato artificialmente o l’insieme dei rumori di un ambiente. Nell’ultimo periodo, in particolare, l’artista si è concentrato sulle possibilità date dall’interazione, attraverso il contatto, fra opera e pubblico.
Il progetto è a cura di Viola Invernizzi, dell’Associazione Amici del Roseto della Sorpresa e della Galleria Moitre.
Le opere rimarranno visibili al Roseto dal 18 maggio per tutta la stagione d’apertura estiva. Il Roseto è visitabile su appuntamento nei giorni di sabato e domenica a partire dal 3 maggio 2014.
Per informazioni e prenotazioni: Sig.ra Caterina Minosse (Comune di Castell’Alfero) 0141406610.
Il Roseto della Sorpresa, (dal nome della casa di campagna dell’Ottocento a cui è annesso), con il piccolo bosco di cui è comprensivo, si estende per circa 14000 m2 sul fianco della collina degradando sino a fondo valle. In questo territorio, nell’arco di circa trent’anni, Piero Amerio ha raccolto, nel rispetto della flora e della fauna autoctone, una collezione di rose botaniche ed antiche che è oggi una delle più complete esistenti in Italia. Nel 2005 è stata fondata l’Associazione Amici del Roseto della Sorpresa, al fine di tutelare il giardino e diffonderne la conoscenza.
Viola Invernizzi, storica dell’arte e curatrice esterna della galleria, si occupa sia di ricerca storica (con un interesse rivolto soprattutto all’arte della seconda metà del Novecento), che di promozione attiva e comunicazione dell’arte, attraverso l’organizzazione di eventi e esposizioni.